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I metodi di disinfezione della piscina

Introduzione ai sistemi di sanificazione Piscina

Per disinfettare l’acqua della piscina esistono molti metodi, ecco i principali:

  1. sistema di disinfezione a base di cloro;
  2. sistema di disinfezione con il sale (elettrolisi);
  3. sistema di disinfezione con bromo;
  4. sistema di disinfezione a base di ozono;
  5. sistema di disinfezione con ossigeno;
  6. sistema di disinfezione con biguanida;
  7. sistema di disinfezione tramite raggi UV.

1. Disinfettare la piscina usando il cloro

Il trattamento più usato per la disinfezione dell’acqua delle piscine è quello a base di cloro. Il cloro viene immesso nell’acqua delle piscine sotto varie forme: granulare, in pastiglie o liquido.
Per l’acqua delle piscine normalmente si utilizzano pastiglioni di cloro stabilizzato in formato da 20, 200 o 500 g che vengono immessi direttamente negli skimmer e si sciolgono lentamente. I vantaggi del tricloro in pastiglie sono:
– la lentezza dello scioglimento (la solubilità in acqua è di 12 g/l);
– l’elevata stabilità;
– la stabilità nella degradazione ai raggi UV;
– la facilità nell’immagazzinamento in quanto richiede poco spazio.
Per massimizzare la sua efficacia deve essere tenuto sotto controllo il cloro-tricloro-90-pastiglie-200-gr-aralpH, che deve avere un valore tra 7,2 e 7,6. Più alto sarà il pH, meno efficace sarà l’azione del cloro immesso in piscina.
Il cloro impiegato per la disinfezione dell’acqua delle piscine può anche essere granulare. I vantaggi del dicloro granulare sono :
– la facilità di movimentazione;
– lo scioglimento facilitato (la solubilità in acqua è di 300 g/l);
– il pH neutro;
– la stabilità nella degradazione ai raggi U.V.;
– la facilità nell’immagazzinamento (richiede poco spazio);
– è particolarmente indicato per le piscine in liner, vinile, poliestere e verniciate.
Il dicloro, in quanto a rapida solubilità, è indicato per clorazioni rapide e iperclorazioni. Il trattamento iniziale consiste nell’aggiungere 10 ÷ 15 g di cloro granulare al 56 % per ogni m³ d’acqua.
Infine il cloro utilizzato per la disinfezione può essere liquido, ad esempio l’ipoclorito di sodio è cloro liquido concentrato al 14, 15 %.
Questo prodotto ha un’elevata stabilità alla fotolisi e all’evaporazione, inoltre agisce come ossidante eliminando varie sostanze organiche non filtranti.
I vantaggi del cloro liquido sono:
– è il composto a base di cloro più economico;
– è disponibile in una soluzione utilizzabile immediatamente .
Gli svantaggi del cloro liquido sono:
– è voluminoso e pesante (normalmente viene movimentato e stoccato in bidoni di 25 l);
– aumenta notevolmente il valore del pH;
– causa la precipitazione di calcare provocando incrostazioni;
– è stabile solo se immagazzinato a basse temperature ovvero si degrada facilmente;
– sbianca qualunque materiale colorato con cui viene a contatto;
– richiede un sistema di dosaggio automatico (pompe dosatrici peristaltiche o elettromagnetiche).
Il trattamento con cloro liquido è il più importante per il controllo automatico dei parametri dell’acqua della piscina.

2. Sistema di disinfezione a base salina

Per purificare l’acqua della piscina è possibile sfruttare il processo di elettrolisi salina. Il sale disciolto nell’acqua della piscina, tramite un passaggio di corrente, porta la formazione di cloro gassoso e sodio metallico, che reagiscono ulteriormente ottenendo la formazione di acido ipocloroso (HClO).
Il sale necessario affinchè avvenga la reazione varia secondo l’apparecchiatura utilizzata nella piscina. La salinità minima richiesta è di 3 ÷ 4 g/l.
I vantaggi del sistema di elettrolisi del sale sono:
– è automatico e svincola dal controllo periodico del cloro in vasca;
– riduce il consumo di prodotti chimici;
– richiede solo sale ed energia elettrica;
– il sale disciolto nella piscina non si consuma (il ciclo è infatti chiuso a meno dell’asportazione di acqua da parte dei bagnanti e di quella persa nei controlavaggi);
– non richiede una manutenzione giornaliera;
– presenta bassi costi di gestione.
Gli svantaggi del sistema di elettrolisi del sale sono:
– possiede gli stessi problemi di un trattamento con cloro (formazione di clorammine);
– aumenta la manutenzione a causa delle incrostazioni (è consigliabile impiegare elettrolizzatori con scambio automatico della polarità);
– non si può usare acqua di mare;
– determina consumo elevato di prodotto riduttore di pH;
– tutti gli elementi dovranno essere in acciaio inossidabile per evitare la corrosione dovuta al sale.

3. La disinfezione tramite il bromo

Il bromo in pastiglie è spesso usato per sanificare l’acqua delle piscine e poiché non presenta il tipico odore di cloro viene utilizzato anche nelle SPA. Viene normalmente introdotto in acqua attraverso dei dosatori a lambimento e diversamente dal cloro il bromo resta efficace anche ad alte temperature.
Il bromo è un disinfettante più potente rispetto al cloro, ma possiede un’azione ossidante minore.
Per questa ragione nell’acqua crescono sostanze organiche che diventando fonte di sostentamento per alghe e batteri. E’ consigliabile quindi alternare stagioni in cui si utilizza il bromo con periodi di impiego del cloro in modo da limitare la formazione di microrganismi.
I vantaggi dell’utilizzo del bromo sono:
– non scolora la pelle nè i capelli come invece fa il cloro;
– presenta una buona disinfezione a pH alti;
– riduce l’irritazione agli occhi, alla pelle ed alle mucose;
– non produce odori sgradevoli;
– è facile da maneggiare (viene confezionato in pastiglie da 20 g);
– la lentezza dello scioglimento (solubilità in acqua è 1,5 g/l);
– non produce esalazioni gassose;
– le bromamine possiedono potere disinfettante.
Gli svantaggi invece sono:
– si può utilizzare solo attraverso un dosatore a lambimento;
– non si può usare negli skimmer;
– si tratta di un prodotto organico non stabilizzato;
– presenta costi elevati (il trattamento con bromo costa circa 5 volte più del cloro).
I trattamenti shock con bromo non sono possibili.

4. Disinfettare la piscina con l’ozono

L’ozono è un gas naturale che si forma in natura, chimicamente è formato da tre atomi di ossigeno legati tra loro.
La depurazione dell’acqua tramite ozono è uno dei metodi più efficaci e moderni. Tra tutti gli agenti disinfettanti esistenti l’ozono è quello che detiene il più elevato potere ossidante, grazie a questa caratteristica agisce rapidamente contro batteri, alghe e virus presenti nell’acqua della piscina.
Essendo un prodotto volatile e considerando la mancata produzione di disinfettante durante le normali fermate giornaliere dell’ozonizzatore vi consigliamo comunque di utilizzare il cloro anche se in quantità minori in affiancamento al trattamento principale.
I vantaggi di questo trattamento sono:
– rende l’acqua trasparente e limpida;
– è totalmente inodore;
– non necessita di correzioni di pH;
– è il più attivo ossidante naturale disponibile;
– è circa 3000 volte più attivo del cloro nella distruzione di batteri.
Gli svantaggi invece sono:
– l’ozono è un gas instabile a condizioni ambientali normali perciò non può essere immagazzinato ma deve essere creato nel luogo e nel momento in cui serve;
– il trattamento con ozono è molto costoso.
Questo sistema si può applicare a quasi tutte le piscine.

5. La disinfezione tramite ossigeno

L’utilizzo dell’ossigeno nella disinfezione è consigliato per le piscine ad uso domestico. Le dosi di impiego devono essere seguite alla lettera: la quantità indicativa è di 20 g per m³ d’acqua come trattamento iniziale e di 10 g per m³ come trattamento di mantenimento.
Data l’elevata volatilità dell’ossigeno si consiglia sempre anche se in quantità minori rispetto alla normale necessità di impiego l’utilizzo del cloro in affiancamento al sistema di disinfezione principale.
I vantaggi sono:
– acqua dolce e senza odore;
– semplicità di utilizzo;
– molto efficace contro le alghe;
– non forma nessun sotto-prodotto pericoloso;
– poco irritante per gli occhi e la pelle.
Gli svantaggi sono:
– richiede un buon impianto di circolazione della piscina ed una filtrazione correttamente dimensionata;
– è relativamente costoso;
– trattamento sensibile alle variazioni di pH.
L’ossigeno può essere immesso in piscina in forma di pastiglie (ad es. da 100 g), in forma granulare e talvolta in forma liquida (prodotti a base di acqua ossigenata) da dosare attraverso pompa dosatrice.

6. Disinfettare la piscina con la Biguanidina

Un particolare metodo per sanificare l’acqua della piscina prevede l’impiego della biguanidina ovvero un polimero organico con azione igienizzante e proprietà battericide.
Per il primo utilizzo di biguanidina va regolato il valore del pH tra 7 e 7,8. L’utilizzo di questo metodo è particolarmente consigliato per le minipiscine idromassaggio poiché risulta particolarmente efficace a temperature elevate. Si presenta in forma liquida e si versa direttamente in vasca, rispettando i valori consigliati. Per essere efficace necessita di un ossidativo (il perossido di idrogeno) che va impiegato in maniera complementare.
ATTENZIONE: tale trattamento è incompatibile con altri metodi a base di alogeni e clorati. Per passare da cloro a Biguanidina e viceversa l’impianto e la vasca devono essere risciacquati perfettamente fino ad avere eliminato ogni residuo o l’acqua si colora di marrone.

7. Sistema di disinfezione tramite i raggi UV

Il metodo con raggi UV garantisce acqua pulita e trasparente, la disinfetta in modo sicuro ed efficace e protegge la vasca dagli organismi patogeni. Inoltre previene l’odore di cloro e le irritazioni della pelle e degli occhi. Questo trattamento è economico, ecologico e non lascia alcun residuo nella piscina.
La sterilizzazione UV dell’acqua avviene durante i cicli di funzionamento della filtrazione della piscina. Quando la filtrazione è ferma non avviene nessuna disinfezione perciò si consiglia di considerare un trattamento complementare, manuale o automatico, in grado purificare l’acqua della piscina (ossigeno attivo o cloro) tramite pompa dosatrice.
La lampada di mercurio, nota anche come lampada germicida, è la fonte energetica più efficace della luce UV ad onde corte. Questi sterilizzatori sono realizzati in vetro di quarzo ed emettono radiazioni che uccidono gli organismi. Le luci usate nella depurazione dell’acqua sono quelle a onde corte, che distruggono con facilità batteri, funghi, muffe, spore e alghe.
I vantaggi del trattamento con raggi UV sono:
– non emette nessun odore;
– non provoca nessuna irritazione;
– la camera di circolazione non è tossica ed è resistente agli urti;
– le lampade sono incamerate individualmente per ottenere la massima efficacia;
– è facile da installare;
– presenta ottima conservazione.
Gli svantaggi sono:
– quando la filtrazione è ferma non avviene nessuna disinfezione per cui è necessaria l’immissione comunque di una minima quantità di prodotto ossidante;
– è periodicamente necessario il ricambio della lampada UV che in funzione delle ore di utilizzo perde efficacia;
– è necessaria una maggior cura nella manutenzione della piscina.
– è richiesta una pulizia straordinaria della cella in caso di acqua con una durezza calcarea medio-dura a salire; difatti il calcare provoca incrostazioni sul tubo di quarzo della lampada che possono inibire col tempo l’efficacia del sistema a raggi UV.

Potete trovare i vari prodotti sul nostro sito:
Cloro;
Disinfezione al sale;
Ossigeno;
Generatori di ozono;

Elettrolisi al Sale Trattamento per Piscine

Principi di Base dell’Elettrolisi

Il trattamento di pulizia delle piscina per mezzo dell’elettrolisi del sale è un sistema di disinfezione che si basa sul cloro. Non si tratta però di un sistema alternativo alla clorazione, ma di un modo diverso per produrre il cloro stesso. In poche parole la disinfezione rimane quella classica, ma la produzione di cloro si ottiene attraverso un procedimento chimico particolare chiamato scissione in cui la molecola di cloruro di sodio (il sale) si divide in acido ipocloroso, ovvero l’agente disinfettante, ed altri sottoprodotti.

Funzionamento dell’Elettrolisi

Come funziona l’elettrolisi al sale? Il principio di funzionamento è piuttosto semplice: la molecola di sale viene scissa attraverso il passaggio dell’acqua salata all’interno di un campo magnetico che è composto da un anodo e un catodo, in questo modo si produce una nuova sostanza definita acido ipocloroso e cloro gas, sostanza che si perderà in gran parte irrimediabilmente. L’acido ipocloroso che si ottiene da questa reazione chimica agisce come agente disinfe
ttante all’interno dell’acqua della piscina, ed è lo stesso composto che si ricava dall’utilizzo del tricloro o dicloro.
Purché questo sistema funzioni è necessario che nell’acqua della vasca sia presente cloruro di sodio in unelettrolisi-piscinaa concentrazione compresa fra i 3 e i 6 grammi/litro ma questo valore cambia a seconda di quale clorinatore al sale utilizzate, e che questa concentrazione sia mantenuta aggiungendo sale periodicamente e verificandola ogni volta che si immette acqua nuova, a seguito di controlavaggi del filtro o a parziali svuotamenti della piscina.
Anche se la concentrazione di sale è limitata e minore rispetto all’acqua del mare (circa 25-35 grammi/litro) risulta comunque in grado di provocare danni nel corso del tempo sui componenti della piscina come pompe, filtri e scale; quindi sarà necessario pensare se si vorrà utilizzare il sistema dell’elettrolisi del sale se utilizzare componenti adatti oppure prepararsi ad una usura più accentuata degli accessori.

Il Clorinatore al Sale

Questo apparecchio che permette il processo elettrolitico all’interno della piscina è composto da un contenitore nel quale sono inserite un anodo e un catodo che alimentati elettricamente creeranno un campo magnetico. L’acqua salata passando attraverso questo campo si divide e forma acido ipocloroso, il principale agente ossidante e disinfettante dell’acqua, e cloro gassoso, che ha poca capacità ossidativa e in gran parte si disperde. Questo passaggio viene controllato da una centralina elettronica sofisticata, che si occupa di leggere attraverso un sensore la concentrazione di cloruro di sodio e di indicare se vi sono carenze, inoltre verifica il corretto funzionamento delelettrolisi-clorinatore-sale e avverte se è necessario fare della manutenzione.
Mantenendo un valore stabile di pH (tra 7,2 e 7,6) nella nostra piscina, avremo una produzione abbastanza bassa di agente disinfettante, questo perché solo in presenza di pH molto elevati (12 14) si avrebbe una buona produzione di acido ipocloroso, ma comunque con questi valori sarebbe impossibile la
balneazione.
La produzione di acido ipocloroso è costante perciò questo sistema è consigliato particolarmente per piscine che abbiano un carico di inquinamento organico costante, e si sconsiglia l’uso su piscine pubbliche o semipubbliche, perché necessita di continui aggiustamenti manuali con prodotti chimici dovuta alla presenza di numerosi bagnanti.
C’è inoltre la necessità di un costante controllo e regolazione del pH, perché l’elettrolisi tende a aumentare in modo considerevole il suo valore. Per questa ragione abbinato al clorinatore al cloro troviamo un dosatore di pH che funziona in continuo.
Utilizzando questa apparecchiatura viene ridotto il consumo di prodotti clorati standard, ma si corre il rischio di non avere una sufficiente disinfezione.
In termini economici non ci sono risparmi particolari rispetto ad un classico trattamento a base di cloro, però si ha una produzione costante di cloro anche se in quantità più basse.
Sul mercato sono disponibili diversi modelli di apparecchi per l’elettrolisi, ed i prezzi possono variare molto fra di loro. Queste differenze nascono principalmente dalla qualità delle celle elettrolitiche e dalla garanzia di durata che offrono, dal fatto che alcuni modelli prevedono una pulizia delle celle in automatico oppure dal controllo elettronico che offrono, indicando guasti o anomalie che permettono interventi di manutenzione.
Se siete in presenza di acque dure la soluzione migliore sono le celle autopulenti, che danno la migliore garanzia di un buon funzionamento. Un secondo parametro per la scelta è la dimensione delle celle stesse, va ricordato che a prezzo basso equivalgono celle piccole e quindi rendimenti scadenti. La durata di una cella elettrolitica può variare dai 3 ai 5 anni, la cui durata effettiva dipende dalle caratteristiche dell’acqua e dal corretto uso dell’apparecchio.
I clorinatori sono forniti di sonde di controllo, ovvero strumenti che misurano la concentrazione di sale e il valore di pH che danno valori affidabili e precisi. Devono essere regolarmente controllate, pulite e tarate e hanno una durata che non supera i 2-3 anni.

Vantaggi e Svantaggi dell’Elettrolisi al Sale

Vantaggi:

  • minore concentrazione di cloro in acqua
  • disinfezione automatica e continua;
  • buon comfort per i bagnanti;
  • eliminazione del problema dell’accumulo di acido isocianurico;
  • eliminazione del rischio di eccessivo dosaggio di disinfettante;
  • nessun prodotto a contatto (negli skimmer) con l’acqua.

Svantaggi:

  • occorre salare l’acqua;
  • concentrazione di cloro costante e necessità di aggiunte manuali per esigenze maggiori;
  • necessità di filtri più grandi e accessori adatti a resistere alla salinità;
  • necessità di continua regolazione di pH;
  • maggiore manutenzione in piscine rivestite in piastrelle o mosaico;
  • necessità di effettuare comunque clorazioni shock;
  • necessità di sostituzione delle celle periodicamente.

Per visionare i clorinatori al sale:
Macchiashop.it